Rivoluzione = Restaurazione
Da anni siamo stregati da una parola potente e salvifica: Rivoluzione!
Rivoluzioni sociali, personali, ecologiche, tecnologiche, politiche, dei consumi...
Quanto è davvero efficace una “rivoluzione”, e cos’è in realtà?
Ricordate anche che una delle definizioni di “rivoluzione” è il giro completo descritto da un corpo in movimento intorno a un altro corpo (ed anche il relativo moto) e che la sua etimologia deriva dal latino tardo revolutio -onis ‘rivolgimento, ritorno’, der. di revolvĕre ‘rivolgere’.
Ovvero girare attorno a qualcosa per ritornare allo stesso punto.
Rivoluzioni sociali, personali, ecologiche, tecnologiche, politiche, dei consumi...
Quanto è davvero efficace una “rivoluzione”, e cos’è in realtà?
Ricordate anche che una delle definizioni di “rivoluzione” è il giro completo descritto da un corpo in movimento intorno a un altro corpo (ed anche il relativo moto) e che la sua etimologia deriva dal latino tardo revolutio -onis ‘rivolgimento, ritorno’, der. di revolvĕre ‘rivolgere’.
Ovvero girare attorno a qualcosa per ritornare allo stesso punto.
Sono partito da queste mie considerazioni rileggendo un vecchio discorso di
Osho, uno tra i “Guru” più contestati e dubbi di sempre, perciò perfetto
rappresentante di questa era, l’Avatar più aderente a quest’epoca che appare
confusa, ma che confusa non è affatto, è semplicemente malata, una transazione bloccata.
Cosa sostiene Osho? Che ogni rivoluzione è inutile, perchè riporta indietro, l’unica rivoluzione efficace è quella che compiamo in noi stessi...
Cosa sostiene Osho? Che ogni rivoluzione è inutile, perchè riporta indietro, l’unica rivoluzione efficace è quella che compiamo in noi stessi...
Ma analizziamo un po’ le maggiori tra le cosiddette rivoluzioni:
- La Rivoluzione Francese: al grido di libertà, uguaglianza e fraternità, la nuova borghesia francese si auto-promosse ad élite di comando eliminando (e successivamente reintegrando) parte dell’aristocrazia e della teocrazia allora dominanti, realizzando concretamente uno dei periodi più cupi e drammatici di tutta la storia europea (il genocidio in Vandea, per esempio), con ripercussioni anche secoli dopo (la contestata equiparazione di Erboristi a speziali, con la semplice conseguenza che, tuttora, l’erboristeria intesa come attività commerciale, in Francia, è estremamente rara!)
- La Rivoluzione Russa: uno Zar (Nicola II), dopo aver perso credibilità e potere viene eliminato da un altro Zar (Stalin). L’analisi direi che è sufficientemente approfondita e conclusa così. Poi potete cominciare con la narrazione (il popolo, i valori, l’utopia: a livello biologico, si è trattato semplicemente di sostituire un vecchio maschio alpha con uno più giovane e spietato)
- La Grande Rivoluzione Culturale Cinese:
perdonatemi, qui davvero non c’è nulla da dire… Un dirigente di partito ha
fatto piazza pulita degli altri. Roba tra maschi Alpha, Beta e qualche Omega…
Fine della storia di oltre 3 anni di efferate violenze e distruzione
(quella vera) di una delle culture millenarie più antiche e nobili del
mondo.
E voi che ne pensate?
Avete davvero bisogno di una rivoluzione o volete essere rivoluzione?
O magari essere in evoluzione (parola simile ma estremamente diversa, che deriva etimologicamente dal latino evolutio -onis ‘atto di svolgere (il papiro)?
il Guru

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