lunedì 18 novembre 2024

Perché crescere? Ovvero perché la crescita personale è l’unico vero investimento redditizio.


 

Susan Neiman è una filosofa americana estremamente interessante.


Contemporanea, vivente e pensante, in un epoca come la nostra si pone dubbi e domante etiche e morali che dovrebbero essere alla base della vita di chiunque, il pane quotidiano di un essere umano che vuole vivere, e vuole che la sua vita abbia senso. Un senso, uno qualunque, magari auto-attribuito (che sarebbe ancora meglio, dal mio punto di vista), che non sia semplicemente soddisfare i piaceri e le voglie di un bambino interiore capriccioso e mai (o mal) cresciuto.

Una delle sue opere più note è “Why grow up?”:

(tratto da wikipedia) Perché crescere?

- In Why Grow Up, Neiman sfida l'infantilismo che crede sia diffuso nella società moderna. Lei suggerisce che le "forze che modellano il nostro mondo" incoraggiano il consumismo, l'apatia, il cinismo e la feticizzazione della bellezza e della giovinezza al fine di mantenere i cittadini passivi e compiacenti. Questi, secondo lei, sono sostenuti da una concezione dell’età adulta in cui essere adulti è sinonimo di fatica, rassegnazione e inevitabile declino.

Neiman sostiene un ideale di età adulta che implica l'esercizio del giudizio, la comprensione della propria cultura attraverso l'immersione negli altri, la modellazione attiva della società e la ricerca di un orientamento di fronte all'incertezza. Come in Moral Clarity, Neiman si ispira al lavoro di Kant, Rousseau, Arendt e altri filosofi per sostenere un concetto di maturità in cui pensare in modo critico non significa abbandonare i propri ideali.-

 

Questo è il sunto della crescita, ed in definitiva della crescita personale.

La fotografia della Neiman sulla nostra società è incredibilmente azzeccata: una società votata al consumismo non solo come comportamento economico ma oramai come religione e causa morale unica ha un solo imperativo: avere come platea di consumatori e fedeli una sterminata pletora di bambini insoddisfatti, che necessitano dell’ennesimo gioco nuovo, dell’ennesima storia incredibile da farsi raccontare, di buoni e cattivi chiari e ben definiti, di qualcuno che dica “Non pensare! Ci penso io a disegnare il tuo mondo!”.

A questo punto, qualsiasi forma di governo è una dittatura, anche la più “partecipativa” delle democrazie. Chiunque può governare un’orda di bambini impauriti, annoiati e incattiviti. Perché un bambino che non ha in mano nessuna forma di autocontrollo su di se, sui suoi istinti, sulla sua capacità di accettazione e di riconoscimento, sulla sua gratificazione è estremamente manipolabile. Soprattutto un bambino di 30, 40 o 70 anni ed oltre!

Come sempre, è fondamentale riportare tutto in un’ottica biologica.

Cosa distingue un cucciolo da un esemplare adulto di qualsiasi specie animale evoluta, in particolare dei mammiferi? La capacità di prendersi cura di se indipendentemente dalla presenza di un adulto tutore.

Il cucciolo abbandonato muore di fame, o non riesce a scaldarsi; gli è impossibile orientarsi e potrebbe alimentarsi con sostanze velenose o dannose, non riuscirebbe ad abbattere una preda, se carnivoro.

Il cucciolo è naturalmente portato quindi a recepire una dipendenza assoluta con l’adulto che si prende cura di lui, e a creare un legame empatico con esso in ogni modo!


Il “cucciolo” umano, però, non aderisce solo al paradigma biologico: lo espande, lo evolve, lo trascende. L’essere umano vive sì nel piano biologico, ma anche in quello culturale e spirituale.

E quindi può mantenere attivi dei conflitti, dei legami irrisolti con la sua crescita ed emancipazione non fisici, ma culturali, spirituali ed anche economici (un ulteriore espansione simbolica della biologia), sessuali, sociali eccetera eccetera.

Conflitti che hanno chiaramente radici inconsce, ma risultati estremamente palesi ed evidenti.

Adulti che non raggiungono la piena autonomia economica perché continuano inconsciamente a chiedere risorse ai loro genitori, ed ogni volta che sembrano farcela accade sempre qualcosa di inaspettato che li riporta a questa situazione.

Difficoltà relazionali in cui il partner non ha un ruolo paritario, ma racchiude sempre una valenza simbolica con un genitore.

Sono gli esempi più semplici che tutti possiamo aver incontrato nella nostra vita, su noi stessi e sulle persone che ci circondano.


Situazioni in cui un non adulto, non potendo chiedere a se stesso una risorsa continua a chiederla ai suoi genitori, a volte direttamente, a volte rivolgendosi ad un altro adulto “facente le veci” dei genitori.

Ecco perché tutte le volte che alcune situazioni problematiche si ripetono nella nostra vita dobbiamo porci un dubbio: si nasconde dietro a questa situazione una mia richiesta verso i miei genitori?

Posso anticiparvi che la risposta è quasi sempre sì, ed è in quel momento che un adulto fa ciò che fanno gli adulti: ammette una lacuna, e vi pone rimedio.

Le competenze (e non solo quelle professionali, ma anche quelle umane come quelle economiche, relazionali, morali, ecc) si apprendono! Potete abbandonare i meccanismi inconsci, o semplicemente integrarli, evolverli, modificarli.

In un concetto semplice: potete crescere, perché crescere significa in ultima istanza prendersi cura di se, essere adulti. E non ci crederete, ma ci sono tante persone nel mondo che ci tengono alla vostra crescita personale.

Ancora di più, molti sono professionisti esperti che lo fanno al solo fine di darvi aiuto con lo svolgimento della loro professione,

Perché un mondo di adulti è un mondo che ha responsabilità di sé e degli altri, cioè un mondo che ha l’abilità di rispondere ai problemi, non di subirli e delegare.

Ancora di più, molti sono professionisti esperti che lo fanno al solo fine di darvi aiuto con lo svolgimento della loro professione!


Quindi, tornando al titolo di questo articolo: Perché crescere?

Per essere la vostra miglior versione, quella più adatta per prendervi cura di voi, ora, e perché un mondo di adulti è un mondo di potenziali alleati e non un mondo di potenziali nemici spaventati.

Perché crescere? Ovvero perché la crescita personale è l’unico vero investimento redditizio.

  Susan Neiman è una filosofa americana estremamente interessante. Contemporanea, vivente e pensante, in un epoca come la nostra si pone...