lunedì 2 settembre 2024

Tardo Ottocento

 

Le vicende di cronaca nera e di guerra di questi ultimi tempi fanno rabbrividire e sconcertano le persone più sensibili, le più ipocrite e quelle più immerse nell’illusione di una modernità progressista che di fatto non esiste se non nella propaganda di chi ci comanda.

Tutto ciò che sta accadendo stupisce e terrifica tutti coloro che subiscono passivamente la realtà, senza porsi domande di alcun tipo, credendo di vivere in un epoca che dovrebbe essere di modernità, crescita, rispetto e soprattutto conoscenza e scienza, una scienza che dovrebbe spiegare i fenomeni naturali e psicologici, oltre che a quelli sociali ed economici.

I risultati, il confronto con la realtà, sembrano invece dimostrare l’esatto contrario:

 

In economia, le schiere di esperti e le grandi menti illuminate che ci governano sembrano di fatto costantemente frastornate da continui eventi reali che bloccano una crescita che dovrebbe essere teoricamente infinita e “naturale”, visto che sono quasi tutti propugnatori del liberismo, una teoria economica che ritiene che il “libero mercato”, un entità mistica e metafisica perfetta, dovrebbe sistemare ogni magagna, dalla puzza dei piedi al buco dell’ozono, passando per sostenibilità e spread, e soprattutto diseguaglianze economiche.

Di fatto, ciò non accade, e non è mai accaduto.

La scienza fa continui progressi medici, che però non impediscono a vecchie patologie di ripresentarsi, a nuove pandemie di espandersi incontrollate e soprattutto non ferma quella che è una vera è propria epidemia di tumori, in cui nuovi strumenti e nuove tecnologie offrono alcune soluzioni ma il numero di diagnosi negative aumenta costantemente (Link alla notizia, pubblicata da molte altre testate), guarda caso con l’aumento dello screening, e questo dovrebbe aprire anche un dubbio metodologico ed epistemiologico che chi conosce alcuni concetti di medicina alternativa come la NMG ha già ben presenti, che non affronterà in questo articolo.

Senza contare le promesse che chi è nato come me nei primi anni ‘70 ricorderà bene: cura dei tumori entro l’anno 2000, vecchiaia alleviata da patologie degeneranti, una ricerca che risolverà tutti i nostri problemi. Ricordate gli spot degli anni ‘80, vero?

Il vero nodo da analizzare sarebbe un altro, in realtà: siamo davvero dinnanzi ad un "collo di bottiglia" tecnologico, una difficoltà ad andare oltre ai nostri limiti tecnico-scientifici o vi è una volonta politica (politica nel senso di volonta di potere e governo, che oggigiorno è gestita da potenti economati finanziari; di fatto, e lo percepiamo tutti, la "politica" classica, quella dei governi, dei partiti, degli schieramenti politici classici oramai non ha più alcun potere effettivo, nelle moderne democrazie di facciata sempre più aride di vera democrazia) di generare la stasi, alimentare le speranze e mantenere il controllo sociale?

Di fatto, a parte gingilli tecnologici ottimizzati e sempre più invasivi, che tendono a dissolvere i legami sociali classici, siamo fermi ad un remake di fine ottocento, e non parlo di quest’epoca a caso; permettetemi di espandere meglio questo concetto.


Cosa accade nella seconda parte dell’ottocento, nel mondo?

Le prospettive e le aspettative sociali erano alte, sospinte da un forte positivismo scientifico, sociale e culturale: nuove scienze, nuove tecnologie promettevano un futuro di totale emancipazione dalle fatiche del lavoro, dalle malattie, dal dolore e dalle sofferenze, con tanto di promesse di viaggi spaziali e navi volanti ma a parte un deciso miglioramento di alcune classi sociali estremamente privilegiate ed economicamente potenti, tutto ciò non si ripercuoteva praticamente su nessun’altra fascia sociale, ed alla fine l’unica vera innovazione “popolare” è stata la creazione del proletariato, ovvero una frangia sociale che ha come unica possibilità di espansione economica la propria prole, il numero di braccia che possono faticare, in soldoni.

In quest’ottica socio-economica, in cui pochi hanno molto e molti non hanno nulla, si aggira lo spirito tormentato di una nuova scienza, un nuovo stato di coscienza che ha un nome inquietante, poiché fonde la parola LOGOS, portatrice innata di scienza, alla parola PSICHE, anima, una creatura che la scienza non potrà mai misurare e quindi non può considerare come esistente.


Sigmund Freud è l’incarnazione di questa nuova creatura, destinata a sconvolgere l’europa prima ed il mondo poi.

Cosa ci insegna Freud, grazie ad un suo personale profondo lavoro di autoconoscenza, di ascolto interiore? Che l’uomo non è una creatura logica e razionale. Punto.

Freud, che è sicuramente criticabile ed il cui pensiero è stato evoluto a livelli successivi da tutti i suoi successori, ha scoperchiato quello che è davvero il più grande tabù dell’essere umano:

L’uomo è un animale evoluto, che anela ed ha la potenzialità di accedere a livelli di etica, di moralità ed evoluzione spirituale molto alti, ma che nasce e si mantiene in vita basandosi su pulsioni e tensioni animali, profonde: Eros e Thanatos.


Scrive il buon Sigmund al termine del suo testo più paradigmatico, “al di là del principio del piacere”, qualcosa che risulterà come una oscura profezia, una quasi maledizione per ciò che riguarda la scienza della coscienza umana:

In definitiva, «sembrerebbe proprio che il principio di piacere si ponga al servizio delle pulsioni di morte [...]. A questo punto sorgono innumerevoli altri quesiti cui non siamo in grado attualmente di dare una risposta. Dobbiamo aver pazienza e attendere che si presentino nuovi strumenti e nuove occasioni di ricerca. E dobbiamo esser disposti altresì ad abbandonare una strada che abbiamo seguito per un certo periodo se essa, a quanto pare, non porta a nulla di buono. Solo quei credenti che pretendono che la scienza sostituisca il catechismo a cui hanno rinunciato se la prenderanno con il ricercatore che sviluppa o addirittura muta le proprie opinioni.»


Ora, procediamo con un analisi obbiettiva a posteriori:

abbiamo avuto nuovi strumenti e nuove occasioni di ricerca?

Sì! Li abbiano avuti.


Carl Gustav Jung, Anne Ancelin Schützenberger, Bert Hellinger, tantissimi altri. Chi ha una minima competenza nella psicologia e della sociologia sa benissimo che ho citato soggetti considerati decisamente borderline; l’ho fatto per una consapevole scelta di campo.

Questi grandi terapeuti e ricercatori partono da basi lontane ma comuni, e giungono a considerazioni assimilabili, ovvero che l’essere umano è individuo di una comunità, una comunità che è non solo fisica, ma familiare, genealogica, legata da affinità biologiche ma anche animiche.


La psicologia più formale, contemporanea e moderna ha scelto un’altra strada, le branche più moderne hanno portato al cognitivo-comportamentismo di Skinner, ed allo sviluppo di tutte le varie discipline che hanno creato efficaci tecniche di controllo delle masse e degli individui, non ad una crescita efficace ed effettiva degli individui. Paradigmatico il caso di Edward Bernays, un nipote di Freud, di cui ho già scritto in un articolo precedente, e che divenne uno dei primi cosiddetti Spin Doctors americani: esperti di psiche e comunicazione al servizio di potenti, politici e lobbies di potere economiche o ideologiche.


Ora non possiamo più nasconderci, la verità è uscita dal pozzo, ed il suo urlo genera follia, una follia che in realtà è innata in noi, che dobbiamo imparare ad ascoltare prima che diventi tossica e mortifera. Una follia che è solo la necessità di abbracciare le nostre parti giudicate cattive, o inascoltate. Non possiamo fuggire da noi stessi e dal nostro destino di evolvere e cambiare.


Le strade vecchie si stanno seccando, il futuro dipinto dai più è terrificante e dipinto con i colori di miseria, guerra e malattia. In verità tutto è uguale a prima, semplicemente non possiamo più nascondere nulla sotto il tappeto, perché il tappeto è il mondo, e sotto non ci sta più niente.

Non è più ora, per la giovine umanità, di fare ciò che vuole, è ora di fare ciò che è giusto.

Ed è giusto assumersi la responsabilità di dare risposte nuove.

Risposte fisiche, economiche, spirituali quindi BIO-LOGICHE (che conoscono la vita, che sono conoscenza di vita) incredibili ora, ma che saranno la base del futuro.


È il momento di lasciar passare definitivamente il tardo ottocento.

È il momento di divenire, infine, esseri umani.

Esseri umani del nuovo millennio: biologici, sociali, fisici e spirituali





Perché crescere? Ovvero perché la crescita personale è l’unico vero investimento redditizio.

  Susan Neiman è una filosofa americana estremamente interessante. Contemporanea, vivente e pensante, in un epoca come la nostra si pone...